1° Dossier Giugno 2018 - Il welfare aziendale deve partire dai fabbisogni sociali dei lavoratori delle aziende, dei loro familiari e delle comunità di riferimento, non deve diventare un moltiplicatore di benefit indefiniti. Inoltre, non basta aumentare il numero e la tipologia di servizi e prestazioni nel welfare, se non si creano le condizioni perché le persone che ne hanno bisogno li utilizzino realmente.
La dinamica mutevole del periodo di emergenza ed incertezza che stiamo vivendo ci porta a ricercare il nostro equilibrio. Ci sono stati mutamenti che hanno toccato prepotentemente ed inevitabilmente imprese e lavoratori, con cui si dovrà fare i conti nel prossimo futuro.
Il welfare aziendale ha vissuto un'accelerazione volta a migliorare la situazione per promuovere il reale benessere dei lavoratori.
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2° Dossier Ottobre 2018 - Sono pochi i lavoratori che sanno davvero che cosa sia il welfare aziendale. La ridotta conoscenza tiene bassi i tassi di utilizzo del welfare e aumenta l'asimmetria informativa, che porta a nuove disparità sociali a discapito dei lavoratori meno abbienti. In questo senso gioca un ruolo fondamentale la buona comunicazione. Quindi la domanda fondamentale è: è possibile una comunicazione che faccia arrivare a ciascun lavoratore le informazioni più vicine possibili alle sue esigenze e nel momento in cui presumibilmente ne ha più bisogno?